Etruria
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Agli inizi del V secolo a.C., sporadiche serie di monete in argento sono prodotte dalle città di Populonia e di Vulci e ancora Populonia, nel corso del IV secolo a.C., torna a produrre una nuova serie in argento, caratterizzata da una terrificante testa frontale di Gorgone, e una in oro composta da tre valori tutti recanti una testa di leone con le fauci spalancate.
Ancora alla fine dello stesso secolo o agli inizi del successivo, Populonia amplierà la propria produzione di monete in argento evidenziando il nome della città, Pupluna, e completandola con diverse serie di bronzo. Questa fase della produzione di monete populoniesi sarà accompagnata da una piú ampia e vivace circolazione della moneta di cui sono evidenti testimonianze alcuni ripostigli rinvenuti nel territorio dipendente dalla città.
Tra gli ultimi anni del IV secolo e i decenni iniziali del III secolo a.C., altri centri etruschi emettono una propria moneta: Vetulonia con limitate serie in bronzo contrassegnate dalla leggenda Vatl, iniziale del nome Vatluna, ma anche Volterra, con legenda Velathri, nome etrusco della città, Tarquinia ed altri centri dell’Etruria settentrionale interna, che solo producono serie fuse di bronzo.
La cessazione della produzione di monete etrusche è in diretta relazione con l’espansione del predominio romano nella penisola. Qualche serie monetale sembrerebbe essere in relazione con la presenza di Annnibale in Italia.
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